DOTT.SSA CHIARA NARDONE

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Tornare a scuola nel 2021

22 Ago 2021 | Genitori e figli

Tornare a scuola nel 2021

Tornare a scuola nel 2021: consigli utili per mamma e papà.

Ansia e preoccupazione, ma al contempo curiosità e impazienza rendono questo momento dell’anno uno dei più duri da affrontare sia per i figli che per i genitori.

A maggior ragione in questo periodo di incertezza sull’andamento del COVID-19… un giorno aumentano i contagi, il giorno dopo diminuiscono e il giorno dopo ancora aumentano di nuovo. Per non parlare della situazione “Green Pass SÌ” – “Green Pass NO”.

Come aiutare i figli ad affrontare questo momento nel modo migliore

In generale, la prima cosa da fare è osservare e monitorare il comportamento di tuo figlio, senza intervenire, come se tu fossi un antropologo che svolge una ricerca.

Potresti rilevare una richiesta d’attenzione più costante e qualche malessere psicofisico, come la difficoltà a concentrarsi sulle normali attività oppure la difficoltà ad addormentarsi con risvegli notturni. Tutto ciò può essere ricondotto a un disagio passeggero, ovvero l’inizio di un nuovo anno scolastico e di una nuova esperienza. Vedrai che in questo caso il malessere scomparirà autonomamente in pochi giorni, pertanto il consiglio è di “evitare di fasciarsi la testa prima di essersela rotta”, ovvero lascia che tuo figlio viva a pieno tutte le emozioni che prova: dall’ansia di iniziare un percorso che comunque è nuovo alla gioia e all’eccitazione di rincontrare i compagni di classe e gli amici.

Se i sintomi persistono allora è il caso di rivolgersi ad uno specialista che valuterà queste reazioni esagerate che potrebbero essere causate dalla relazione complicata fra i genitori o in famiglia, da un disturbo dell’apprendimento non evidenziato in precedenza o tuo figlio potrebbe essere vittima di bullismo da parte di compagni di scuola, dalla paura di contrarre il COVID-19.

Tornare a scuola ai tempi del Coronavirus

Oggi l’ingresso a scuola è molto più problematico a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Sicuramente, anche dal Ministero speravano che il Coronavirus sarebbe stato debellato prima della riapertura delle scuole. Quindi a complicare lo stato psicologico di alunni e genitori è anche la ridotta organizzazione logistica all’interno degli istituti e la mancanza di chiarezza su chi è responsabile di controllare cosa. Come per esempio le problematiche legate all’utilizzo del Green Pass.

Quello che sembra certo è che dalle elementari in poi i ragazzi dovranno sempre rimanere a distanza di sicurezza gli uni dagli altri all’interno dei locali scolastici e che dovranno indossare la mascherina in caso non sia possibile mantenere la distanza, come l’anno scolastico appena trascorso.

Il ruolo dei genitori

Forse è scontato dire che la funzione principale dei genitori (e degli adulti in generale) è quella di esempio per i più giovani. Pertanto, per limitare il disagio di indossare la mascherina e stare distanziati in classe, puoi dare l’esempio appunto indossandola nei luoghi opportuni e rispettando il distanziamento sociale. Perché come diceva Sant’Agostino:

Solo i fatti danno credibilità alle parole.

Inoltre, evita di essere iperprotettivo nei confronti di tuo figlio ed evita di manifestargli il tuo stato d’ansia e di preoccupazione, per non far nascere una paura esagerata rispetto al tornare a scuola.

Crea occasioni di dialogo per fargli esprimere il suo stato d’animo e permettergli di spiegarti il suo punto di vista, le sue aspettative, i suoi timori. Ma non sommergerlo di domande, altrimenti si sentirà sotto inquisizione e alzerà un muro nei tuoi confronti. Paradossalmente, più domandi direttamente meno risposte ottieni. Quindi, cerca di ascoltarlo attentamente senza interromperlo, come l’antropologo di prima, perché soltanto così saprai a quali domande rispondere senza abbattere il suo entusiasmo né innescare paure che magari ha già risolto da solo.

Quindi, evita di dire «So meglio io di te cosa provi!», perché l’unico effetto che otterrai sarà quello di espropriare tuo figlio delle sue stesse emozioni, andando ad attribuirgli uno stato d’animo che non sta provando. La conseguenza sarà di provocare proprio quell’emozione: la cosiddetta “profezia che si autorealizza” (Effetto Pigmalione, 1965). Inoltre, tu non hai vissuto una situazione di pandemia mentre frequentavi le scuole, pertanto sembreresti davvero poco credibile.

Routine strategicamente utili

Nel quotidiano, ripristinare l’abitudine di andare a letto presto per svegliarsi presto è ancora più utile in questo momento di emergenza sanitaria. Arrivare con un po’ di anticipo a scuola allenta l’ansia. A maggior ragione nella situazione che stiamo tutti vivendo in cui gli stati ansiosi sono molto più intensi del normale.

Devi essere un ottimo funambolo che cammina sulla fune alla continua ricerca di un equilibrio tra essere autoritario nel far rispettare le nuove regole ed essere flessibile per accogliere le naturali esigenze di tuo figlio. Esigenze che già sono state “maltrattate” a causa del lockdown e della DAD (didattica a distanza) e che probabilmente lo saranno di nuovo.

Cercando di non essere troppo allarmisti dobbiamo tener presente che l’eventualità di una nuova chiusura delle scuole o comunque delle classi dove emergeranno contagiati non è così remota. Pertanto, dialoga di più con tuo figlio, fallo parlare, fallo raccontare perché la vita scolastica non potrà essere la stessa ed è importante per te capire quali sono le nuove prospettive che ha tuo figlio in merito al tornare a scuola.

Come dialogare con tuo figlio prima di tornare a scuola

  • parla lentamente e con tono di voce basso, perché riduce le reazioni psicofisiologiche tipiche dello stato di allerta; in altre parole, parlando lentamente con tono basso ti tranquillizzi per te e grazie ai neuroni specchio tranquillizzi anche tuo figlio
  • per lo stesso motivo prediligi una postura rilassata e movimenti sicuri ma morbidi
  • evita di dire frasi come: «So io come funziona il mondo!» perché producono reazioni di ribellione a ciò che si obbliga a fare
  • evita di predicare e di dire «Si deve fare così!», perché ognuno ha il suo punto di vista ed è molto più semplice convincere qualcuno attraverso le sue stesse argomentazioni, piuttosto che partendo dalle nostre
  • evita di lamentarti delle tue paure o delle tue ansie, dando la colpa al fato, al governo, alla Cina, ai pipistrelli, perché carichi tuo figlio di problemi che non può risolvere
  • piuttosto, occupati di cosa puoi fare e potete fare di concreto nel suo presente per migliorare il suo futuro
  • allo stesso modo, se tuo figlio arriva preoccupato per qualcosa, fallo sfogare ma evita di rispondere spiegando o rassicurando. Abbraccialo restando un attimo in silenzio per comunicargli attraverso un altro registro, quello non verbale, la tua vicinanza e la tua accettazione di ciò che lui ti porta così come te lo porta
  • poi, potresti chiedergli di riflettere a cosa potrebbe fare o non fare se volesse aumentare la preoccupazione piuttosto che ridurla*

* Questo stratagemma funziona in maniera paradossale. Ovvero andando a identificare quali sono i comportamenti che peggiorerebbero la situazione si inizia automaticamente ad evitarli. Di conseguenza si abbassano i livelli di preoccupazione e di ansia.

Per approfondimenti:

Effetto Pigmalione, Rosenthal R., 1965

Psicologa Psicoterapeuta specialista in Terapia Breve Strategica, Comunicazione, Problem Solving e Coaching Strategico