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Ipocondria: sintomi e soluzioni

26 Lug 2023 | Ansia e stress

Ipocondria

Ipocondria: sintomi e soluzioni

Cos’è l’ipocondria:

L’ipocondria rientra nei disturbi d’ansia, come eccessiva paura di avere una grave malattia fisica non diagnosticata. Tale paura conduce a una distorsione delle normali sensazioni che vengono interpretate come sintomi di una patologia, fino al punto di avere la certezza di essere malati nonostante l’assenza di una comprovata diagnosi medica.

La mancanza della conferma di malattia conduce paradossalmente a preoccuparsi ancora di più, piuttosto che tranquillizzarsi. Ovvero, la persona ipocondriaca, essendo convinta di essere malata, pensa che il medico abbia sbagliato la diagnosi o pensa di avere un’altra malattia da far diagnosticare ad uno specialista diverso. Quindi, chiedere rassicurazioni aumenta la paura invece che diminuirla.

Un’altra caratteristica è la costante ricerca su internet di spiegazioni e caratteristiche legate ai sintomi, che la persona prova a tradurre in diagnosi medica.

Questa condizione può portare a una stato di grave debilitazione fisica e mentale in quanto, se protratta nel tempo, può innescare “vere” malattie psicosomatiche da stress.

In altre parole, chi si autoconvince di essere malato alla fine aumenta la probabilità di ammalarsi.

Una profezia che si autoavvera… in negativo!

Come capisco se sono ipocondriaco?

Frequentemente le persone mi pongono questa domanda. Soprattutto dopo il periodo della pandemia, la percentuale di persone preoccupate esageratamente per la propria salute è aumentata in maniera esponenziale. Le statistiche indicano che si siano raggiunti picchi anche del 10% della popolazione.

Vediamo quali sono i sintomi più comuni di chi soffre di ipocondria:

  • porre un’attenzione esagerata alle sensazioni fisiche
  • associare queste sensazioni ai sintomi di una malattia
  • chiedere spesso rassicurazioni a professionisti e/o navigare su internet in cerca di conferme
  • non essere soddisfatto da nessuna rassicurazione in quanto niente annulla la convinzione di essere malato

Ovviamente, tutti ci ritroviamo in questa descrizione per almeno una occasione nella vita, quindi andiamo ad approfondire cosa significa essere ipocondriaco.

Come “funziona” la persona ipocondriaca

La persona ipocondriaca vive la vita sempre sotto il giogo del terrore di essere malata.

È come se vedesse la realtà attraverso lenti deformanti che la inducono a percepire erroneamente le proprie sensazioni fisiche e a reagire in maniera esagerata.

Avere informazioni, spiegazioni e certezze, al contrario, toglie certezze. Ovvero, l’illusione di poter avere il controllo su tutte le malattie spinge ad ascoltare il proprio corpo alla ricerca di ogni minimo sentore che possa essere associato a un sintomo. Ma, come si sa, “chi cerca trova” e puntualmente l’ipocondriaco percepisce infiniti segnali (il nostro corpo ce ne manda costantemente) tutti riconducibili a patologia.

In altre parole, si attua il “controllo che fa perdere il controllo”, dovuto dalla fissazione ossessiva di controllare qualcosa che controllabile non è.

Alla luce di questa descrizione, possiamo dire che l’ipocondria si trova a metà tra un disturbo d’ansia e un disturbo ossessivo-compulsivo di controllo. Pertanto, è una condizione che richiede un protocollo mirato di intervento per scardinare questa spirale che, altrimenti continuerà ad autoalimentarsi.

Differenza tra ipocondria e patofobia

Una dei più comuni errori è quello di confondere l’ipocondria con la patofobia:

  • l’ipocondria è la paura di essere malato
  • la patofobia è la paura di potersi ammalare

Spesso la patofobia è associata ad una patologia in particolare, per esempio la cardiofobia è la paura di poter avere un infarto.

Le caratteristiche di base con cui si manifesta sono simili all’ipocondria:

  • ipercontrollare le reazioni fisiche, nel caso specifico, il ritmo e frequenza cardiaca
  • ricercare rassicurazioni/diagnosi dal medico, meglio se specialista, e informazioni su internet
  • parlare dell’argomento con altre persone frequentemente

Nonostante sembrino simili, la metodologia di risoluzione è differente. Pertanto, è fondamentale una corretta diagnosi e un adeguato trattamento.

L’ipocondriaco nelle relazioni interpersonali

L’ipocondria è spesso correlata ad ansia e depressione. La mancanza di comprensione da parte degli altri e addirittura dei medici porta a sviluppare un senso di impotenza appreso.

Inoltre, parlarne di continuo con gli altri, li allontana e può attivare l’isolamento sociale. Le altre persone preferiscono evitare di uscire e passare del tempo insieme a chi si lamenta sempre, soprattutto quando si accorgono che è “solo” una paura immaginaria in assenza di malattia conclamata.

Quindi, oltre ad aumentare la probabilità di ammalarsi davvero, l’ipocondria può condurre alla solitudine e alla emarginazione.

Terapia efficace contro l’ipocondria

La Terapia Breve Strategica ha sviluppato uno dei protocolli di risoluzione dell’ipocondria più efficaci in tempi rapidi (meno di 10 sedute).

L’intervento si focalizza sul modificare la percezione distorta della realtà e delle sensazioni fisiche del paziente andando ad eliminare la necessità di ipercontrollare, di cercare rassicurazioni e di parlarne con tutti attraverso esercizi mirati. Grazie ad essi, la persona esce dalla trappola dell’ossessione di controllo, riappropriandosi delle proprie sensazioni reali e dei propri pensieri funzionali.

La maggior parte del tempo la passiamo a pensare di essere ammalati, ma ciò si verifica solo nella mente.

T. C. Wolfe
Psicologa Psicoterapeuta specialista in Terapia Breve Strategica, Comunicazione, Problem Solving e Coaching Strategico