DOTT.SSA CHIARA NARDONE

Blog Psicologia e Psicoterapia

Che differenza c’è tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra?

18 Mar 2020 | Comunicazione efficace

Che differenza c’è tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra?

Questo è uno dei dubbi che più frequentemente mi trovo a dover chiarire.

La domanda successiva è: «Qual è lo specialista che fa al caso mio?

Tutte e tre queste figure intervengono nel campo del benessere psicologico delle persone. Cerchiamo di mettere ordine su quali sono le specificità di queste figure professionali e quali sono i loro ambiti d’intervento.

Psicologo

Lo psicologo è un professionista che ha conseguito una laurea magistrale in psicologia e ha superato l’esame di stato per l’iscrizione all’albo della regione di appartenenza.

I suoi ambiti d’azione si limitano alla psicodiagnostica e all’assessment, al sostegno psicologico e alla consulenza. Questo professionista non ha la qualifica per intervenire terapeuticamente sul problema presentato dalla persona.

Per capire meglio, il lavoro dello psicologo è orientato a trasformare limiti in risorse. Quindi, può gestire situazioni di stallo emotivo, ma non risolvere veri e propri stati psicopatologici. Quindi, puoi rivolgerti a questa figura professionale nel caso in cui ci ti trovi invischiato in problematiche lievi. In altre parole, quando ancora non sono invalidanti per il normale svolgersi delle relazioni con famiglia, amici, colleghi, e così via. Per esempio, l’intervento dello psicologo è adatto ai problemi sentimentali passeggeri, a superare momenti di leggera crisi personale o familiare, a blocchi emotivi in fase iniziale in ambito scolastico o lavorativo.

Inoltre, grazie alle sue competenze in psicodiagnostica e assessment, lo psicologo è la figura più adeguata a indirizzare i pazienti verso lo specialista giusto. Quindi chi tra psicoterapeuta o psichiatra potrà intervenire meglio in quella specifica problematica. Un po’ come il medico di base, che consiglia il cardiologo o l’ortopedico a seconda dei differenti sintomi presentati dal paziente.

Psicoterapeuta

Il titolo di psicoterapeuta può essere conseguito da uno psicologo o da un laureato in medicina e chirurgia, solo dopo aver frequentato una scuola di specializzazione in psicoterapia della durata di 4 anni.

Quindi, lo psicoterapeuta è uno psicologo a tutti gli effetti. Oltre a ciò può esercitare attività di psicoterapia. Quindi, oltre a tutte le aree di intervento sopra descritte, ha la preparazione necessaria per condurre il paziente fuori da un disturbo psicopatologico. Questo cosa sta a significare? Che lo psicoterapeuta, possiede un bagaglio di conoscenze nell’ambito della comunicazione persuasoria e performativa, attraverso la quale guida la persona ad uscire fuori dal problema, seguendo particolari protocolli di intervento. Tali protocolli sono specifici e rigorosi per ogni forma di psicopatologia, ma al tempo stesso “cuciti addosso” alle caratteristiche della persona. Lo psicoterapeuta non può e non deve prescrivere alcun tipo di farmaco.

Per semplificare, devi rivolgerti allo psicoterapeuta nel caso in cui avverti blocchi mentali molto intensi o persistenti da tempo, che minacciano il tuo benessere psicologico.

Psichiatra

Lo psichiatra è un professionista, laureato in medicina e chirurgia e specializzato in psichiatria, che cerca di alleviare le sofferenze di chi è afflitto da un disturbo mentale attraverso la somministrazione di psicofarmaci.

Inoltre, lo psichiatra può trattare pazienti gravi con psicosi, ovvero con alterazione dell’interpretazione della realtà e condotte a rischio per la vita o la salute di se stessi e/o di terzi.

Pertanto, dovresti riferirti a questo specialista solo nel caso di psicopatologia acuta per alleviare momentaneamente la sintomatologia.

Funzionano meglio gli psicofarmaci o la psicoterapia?

Ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici… chi più ne ha più ne metta!

Nel caso dei disturbi d’ansia, per esempio, gli psicofarmaci agiscono andando ad “ovattare” le emozioni e le sensazioni che, per questo tipo di problemi, sono sovrastimolate. Sono, però, da evidenziare effetti discordanti:

  1. REALE EFFICACIA SUI SINTOMI: gli psicofarmaci sono efficaci nel senso che ti fanno provare subito livelli minori di ansia e riducono l’intensità dei sintomi in generale.
  2. ASSENZA DI SELETTIVITÀ: “ovattando” la sensazione alla base dell’ansia, ovvero la paura, ti appiattiscono tutte le altre emozioni. Quindi limitano anche la tua capacità di sentire felicità, gioia, amore. Insomma interferiscono nel normale funzionamento emotivo di provare sensazioni e sentimenti in generale.
  3. DUBBIA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA: l’assunzione di psicofarmaci non ti risolve il problema alla base. Questo perché i pensieri ed i comportamenti che hanno dato origine al tuo problema rimarranno inalterati. Al contrario, la psicoterapia va a rompere il circolo vizioso che mantiene e alimenta il problema nel presente.
    In conclusione, senza un adeguato percorso psicoterapico, sarai costretto a continuare la cura farmacologica per tutta la vita. La maggior parte delle psicopatologie, come ansia, attacchi di panico, depressione, anoressia, ossessioni e compulsioni, non hanno origine a livello organico. Esse nascono e si strutturano a causa di comportamenti disfunzionali che hai messo in atto e hai reiterato nel tempo.

Leggi anche: Quando rivolgersi allo psicoterapeuta

“Mode” sociali in evoluzione

Nei decenni scorsi, purtroppo, la prescrizione smodata di psicofarmaci ha introdotto la convinzione che per gestire anche il più innocuo momento di stress ci fosse bisogno di Xanax, Tavor, Zoloft & Co. Questa è la conseguenza della guerra irragionevole e immotivata tra medicina e psicologia. Per questo molti medici di base hanno prescritto in autonomia psicofarmaci, invece che indirizzare i pazienti dallo specialista di riferimento per la sintomatologia in atto.

Oggi, fortunatamente, questa tendenza si sta invertendo. Infatti, molti medici di famiglia, prima di approcciarsi al problema farmacologicamente, inviano i propri pazienti a psicologi o a psicoterapeuti di fiducia. Anche perché, come evidenziato nel paragrafo precedente, spesso i farmaci non hanno dei risultati significativi su certi tipi di problematiche mentali, come ansia, idee ricorrenti e intrusive o disturbo ossessivo-compulsivo. È preferibile, quindi, partire con la psicoterapia, attraverso l’utilizzo di colloqui e stratagemmi comunicativi, per poi nell’eventualità passare alla terapia farmacologica.

Differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra in breve

PSICOLOGO: assessment, psicodiagnosi o brevi consulenze di sostegno psicologico; no terapia.
PSICOTERAPEUTA: abilitato alla psicoterapia per la rottura di schemi psicopatologici attraverso l’uso delle parole.
PSICHIATRA: tratta le psicopatologie attraverso la somministrazione di psicofarmaci.

Quindi parafrasando Nietzsche…

se il rimedio è peggiore del male, un rimedio sbagliato è peggiore del male stesso.

Psicologa Psicoterapeuta specialista in Terapia Breve Strategica, Comunicazione, Problem Solving e Coaching Strategico