Ansia funzionale e patologica
Ogni essere umano almeno una volta nella vita ha provato ansia. Anzi, possiamo ammettere di provarla periodicamente o addirittura quotidianamente.
Di per sé, non è disfunzionale. Al contrario, l’ansia è una reazione naturale che attiva una serie di meccanismi utili a gestire nel modo migliore un pericolo o una minaccia. Tale pericolo o minaccia può essere reale o anche solamente immaginato: il livello di attivazione sarà il medesimo. In altre parole, se vivi una situazione minacciosa o sei convinto di viverla nonostante tu non la stia vivendo, la sensazione di ansia è la stessa.
Ma andiamo con ordine.
Differenza tra paura e ansia
La paura è la risposta psicologica innata e immodificabile alla percezione di una minaccia. Si attiva nel momento del pericolo (per esempio, inciampo per le scale o un pedone attraversa d’improvviso la strada mentre sto passando con l’auto). Essa ci permette di reagire in una frazione di secondo con azioni mirate a rispondere in maniera adeguata e trovare la soluzione corretta (per esempio, evitare di carambolare giù per le scale aggrappandoci al corrimano o pestare con forza e rapidità il pedale del freno scongiurando di investire il pedone).
L’ansia è lo stato emotivo conseguente alla percezione di paura, quindi, solo dopo aver scampato il pericolo, ne avrò la consapevolezza (ritornando agli esempi, solo dopo aver riconquistato l’equilibrio per le scale e solo dopo aver scampato l’incidente, percepirò a livello fisico la scarica di adrenalina, rielaborerò a livello mentale l’accaduto e tirerò un sospiro di sollievo). Situazione risolta, la paura e l’ansia si riducono fino a scomparire e si ristabilisce lo stato emotivo iniziale.
Quindi, un certo grado di ansia è funzionale, in quanto aiuta a prepararsi psicologicamente e fisiologicamente ad una prestazione oppure a rendere le persone prudenti e accorte in situazioni potenzialmente pericolose. Ma, superato un dato livello, l’ansia eccessiva è disfunzionale e disadattiva. Ovvero, quando risulta invalidante nelle normali attività quotidiane viene considerata una psicopatologia.
L’ansia patologica che innesca i disturbi d’ansia
L’ansia è meno legata temporalmente alla situazione minacciosa, in quanto:
- può persistere per lungo tempo dopo lo scampato pericolo,
- può manifestarsi in maniera anticipatoria, ovvero ci si preoccupa in anticipo di qualcosa di spaventoso anche se non siamo sicuri che accadrà,
- può presentarsi in assenza di una chiara minaccia.
A differenza dell’attacco di panico che si manifesta all’improvviso e repentinamente, l’ansia può presentarsi gradualmente nel corso di minuti, ore o giorni.
La gravità dell’ansia va dalle minime preoccupazioni quotidiane al panico intenso e invalidante. La capacità di tollerare questi stati psicologici varia da persona a persona.
L’ansia, con o senza causa conclamata, è una spiacevole sensazione di malessere e nervosismo che si accompagna ai sintomi psicologici, fisici e comportamentali tipici della paura.
Si passa da pensieri ossessivi a emozioni negative a reazioni psico-fisiche incontrollate, infine, a reazioni comportamentali inadeguate.
Vediamo di fare chiarezza.
Sintomi più comuni dei disturbi degli stati ansiosi
La sintomatologia di chi vive uno stato di ansia è ampia e cambia da soggetto a soggetto, ma può essere riassunta nei seguenti punti.
Sintomi psicologici:
- Paura di perdere il controllo delle proprie reazioni fisiche (es. svenire)
- Paura di perdere il controllo dei propri pensieri (es. impazzire)
- Sensazione di pericolo costante
- Tendenza a controllare i propri pensieri ansiogeni (es. provare a non pensare alla situazione minacciosa, provare a cercarne le cause)
- Derealizzazione (percepire l’ambiente circostante come sconosciuto, irreale, strano)
- Depersonalizzazione (percepirsi estranei dalla propria identità e dal proprio corpo, distaccati dai propri pensieri, sensazioni, emozioni)
Sintomi fisici:
- Tachicardia e/o palpitazioni
- Dolore al petto
- Difficoltà a respirare con sensazione di respiro corto e “fame d’aria”
- Nausea
- Capogiri e/o vertigini
- Sudorazione eccessiva e “sudore freddo”
- Tremori
Sintomi comportamentali:
- Evitamento della situazione temuta (es. luoghi affollati o chiusi, luoghi dov’è si è vissuto un particolare pericolo reale o immaginato)
- Tendenza a monitorare le proprie reazioni fisiche e fisiologiche (es. misurare la pressione arteriosa, misurare i battiti cardiaci)
- Tendenza a controllare le proprie reazioni fisiche e fisiologiche (es. provare ad abbassare il ritmo cardiaco e/o respiratorio con esercizi mirati)
- Comportamenti precauzionali e protettivi (es. affidarsi agli altri e chieder aiuto, evitare di uscire da soli, avere a disposizione psicofarmaci da utilizzare in caso di bisogno)
- Difficoltà o impedimento a svolgere le normali attività quotidiane
Da cosa derivano i disturbi d’ansia
Le cause dei disturbi d’ansia non sono chiare. Anche perché molti individui sviluppano un disturbo d’ansia in assenza di un precedente trauma.
Anche l’anamnesi familiare non è d’aiuto. Ovvero, non è possibile sapere per certo se c’è una predisposizione genetica ereditaria o se l’acquisizione di tale meccanismo di malfunzionamento avviene attraverso l’esempio ricevuto dalle figure di attaccamento.
Tra le cause più comuni possiamo identificarne alcune:
- può essere la reazione a fattori stressanti esterni (famiglia, lavoro),
- oppure la risposta psicofisica per la fine di una relazione significativa,
- o ancora, la conseguenza all’esposizione ad una trauma o ad una calamità che mette in pericolo la vita.
Oltre a ciò, in molti casi l’ansia patologica si può scatenare per l’assunzione o l’astinenza da farmaci e/o sostanze come:
- Cocaina
- Anfetamine
- Corticosteroidi
- Caffeina in quantità elevate
- Astinenza da alcol o dai sedativi
Le varie forme di disturbi d’ansia
Ansia generalizzata:
- preoccupazione costante e sproporzionata rispetto alla realtà in assenza di una specifica situazione scatenante; la manifestazione di sintomi ansiogeni è protratta a lungo nel tempo.
Attacco di panico:
- breve periodo (alcuni minuti) di malessere estremo, improvviso, repentino e incontrollabile caratterizzato da sintomi fisici associabili ad un attacco cardiaco, come dolore al petto, “fame d’aria”, vertigini, capogiri, nausea e perdita di controllo.
Fobie specifiche
- paura intensa e immotivata per determinate situazioni, contesti e/o oggetti che non sono equiparabili come livello di pericolo al livello di preoccupazione mostrata dal soggetto; le fobie più comuni sono l’acrofobia (paura dell’altezza), l’ofidiofobia (paura dei serpenti), la glossofobia (paura di parlare in pubblico), la claustrofobia (paura dei luoghi chiusi), poi troviamo la paura di animali, sangue e iniezioni, visite mediche o odontoiatriche e così via.
Ansia da separazione:
- eccessiva preoccupazione in caso di allontanamento o separazione da casa o dalle figure di riferimento per il bambino; è presente durante lo sviluppo neuropsicologico dalla nascita fino ai 2 anni, andando a scomparire completamente prima della pubertà.
Ansia sociale:
- preoccupazione esagerata per situazioni in cui ci si sente esposti al giudizio altrui; è denominata anche fobia sociale.
Quando preoccuparsi e chiedere aiuto
Un disturbo d’ansia si manifesta e necessita un intervento psicoterapico quando:
- Non sono riconosciute altre cause medico-organiche.
- La sensazione d’ansia è persistente.
- L’ansia interferisce con le normali attività quotidiane e/o con il rendimento scolastico/lavorativo.
- L’ansia non diminuisce né scompare spontaneamente in poco tempo.
Disturbi d’ansia: come risolverli in tempi rapidi
È importante affidarsi ad un professionista appena ci rendiamo conto di essere in questo stato psicologico, in quanto i disturbi d’ansia possono diventare talmente gravi e dilaganti da portare a depressione.
La Terapia Breve Strategica interviene sul modificare tutte quelle abitudini che mantengono e alimentano il problema, quindi sui sintomi comportamentali descritti in precedenza:
- Evitamento
- Controllo delle proprie reazioni fisiche
- Richieste di rassicurazione
Alla base di questi sintomi c’è un meccanismo paradossale, pertanto si utilizzano tecniche su logica paradossale per disinnescare tali dinamiche, sbloccare la persona e risolvere la situazione invalidante.
Non esitare nel chiedere aiuto e sappi che condizioni psicologiche tanto sofferte e prolungate nel tempo non necessitano di trattamenti altrettanto lunghi e dolorosi. Dai disturbi d’ansia si può uscire in meno di 10 sedute attraverso un percorso di Terapia Breve Strategica.